Ultima Modifica il 24 Luglio 2024

La misteriosa isola di Vivara, la più piccola delle isole del Golfo di Napoli, accoglie il visitatore abbracciandolo con una bellezza selvaggia. ( Foto credit @Fabrizio Florian)

L’isolotto, a metà strada tra Procida e Ischia, era crocevia strategico nei traffici marittimi dalla Grecia di età micenea all’Occidente.



Vivara, pur essendo riserva di Stato è una proprietà privata dei discendenti di Domenico Scotto Lachianca, un medico filantropo morto nel 1940.

Vivara, dal caratteristico aspetto a mezzaluna, è un’oasi naturalistica protetta e incontaminata collegata con Procida da un ponte pedonale (Ponte dell’Acquedotto) di poco più di 100 metri. Secondo la tesi più accreditata il suo nome deriverebbe dal latino vivarium, cioè “luogo in cui vivono animali”.

L’isola di Vivara è ciò che resta di un cratere vulcanico sommerso ormai da moltissimo tempo. L’anello si completa con il promontorio di Santa Margherita vecchia sull’isola di Procida; lo specchio di mare è chiamato Golfo di Gènito.

I Micenei sono stati gli gli unici ad abitarla stabilmente, per i Romani era un luogo di caccia e vivaio di pesci. Nel 1500 Alfonso d’Avalos d’Aragona trasformò l’isola in una riserva di caccia introducendo svariate specie di animali.

L’isola mantenne questa funzione anche dopo l’avvento dei Borboni al trono di Napoli, nella seconda metà del Settecento. Dal 2002 l’isola di Vivara diventa riserva naturale dello stato.

Visitare l’Isola di Vivara

Oltre a essere popolata da conigli selvatici Vivara è una meta privilegiata per la nidificazione di centinaia di uccelli di passo e stanziali.

Isola di Vivara PH Fabrizio Florian

Oltrepassato il piccolo ponte c’è una scala, costruita nel 1930 per la visita di Maria José, che conduce al sentiero principale che unisce i due capi estremi dell’isola.

Da qui ci si inoltra nei sentieri delimitati dalla vegetazione originaria e ogni tanto la boscaglia si apre in piazzole panoramiche mozzafiato. Tra i rari edifici presenti sull’isola c’è il seicentesco casino di caccia dei Borbone e la casa girevole realizzata dall’architetto Lamont Young.

Sul punto più estremo dell’isola si trova La Tavola del Re da cui è possibile ammirare scorci mozzafiato su tutto il litorale campano; dal Vesuvio all’isola di Capri, compresa la penisola Sorrentina.

Come visitare

La riserva apre ai visitatori ogni venerdì, sabato e domenica con l’accompagnamento di una guida naturalistica autorizzata.

La prenotazione è obbligatoria e effettuabile dal sito del comune di Procida; l’escursione ha la durata di circa due ore con due partenze al giorno.

Comune di Procida –www.comune.procida.na.it, tel. 081 810 9259
Riserva naturale statale Isola di Vivarawww.vivarariservanaturalestatale.it, tel. 081 283 388