Ultima Modifica il 8 Marzo 2023
Napoli e la Campania hanno molti piatti tipici legati alla tradizione pasquale, che possono incontrare il gusto davvero di tutti. I riti e i piatti tradizionali della Settimana Santa napoletana scandiscono il ritmo delle giornate, fino alla preparazione del menù pasquale ed alla gita della pasquetta.
Tra i simboli pasquali che ritroviamo sulle nostre tavole troviamo il coniglio, la colomba, dolce alato ricoperto di zucchero e mandorle, e ovviamente le uova di cioccolata, golosissime da mangiare ed emozionanti per la sorpresa che contengono.
Pasqua a Napoli, cosa si mangia
Passare le feste di Pasqua a Napoli è un’altra occasione per celebrare pietanze straordinarie e la buona tavola. Il menù del periodo Pasquale varia in base ai giorni della Settimana Santa.
Per tradizione i primi giorni della settimana si mangia di magro, spazio quindi a pesce bollito, oppure zuppe di verdura. La sera del Giovedì Santo noi partenopei usiamo preparare la zuppa di cozze. Un piatto nato al tempo di Ferdinando I di Borbone, notoriamente golosissimo di pesce e di frutti di mare e in particolare di cozze.
Il Venerdì Santo, giorno del digiuno e dell’astinenza dalla carne, viene dedicato alla preparazione della Pastiera Napoletana, la regina incontrastata della Pasqua. E’ una vera bontà di pasta frolla farcita con un impasto a base di ricotta, zucchero, uova e grano bollito nel latte, ricoperto solitamente con linee della stessa pasta frolla intrecciate a croce di sant’Andrea.
Il sabato è scandito dalla preparazione e alla degustazione di due prelibatezze della cucina partenopea: il Tortano o il Casatiello.
Malgrado gli ingredienti tradizionali (strutto, farina, cicoli e formaggio) delle due gustosissime torte rustiche partenopee siano pressoché gli stessi, non bisogna confonderli.
A distinguerle è il numero delle uova: in un caso (Tortano) le uova sono 3, sode e distribuite a spicchi nell’impasto. Nell’altro (Casatiello) sono 5, sono infornate crude, con tanto di guscio, disposte sulla superficie superiore dell’impasto. Li mangiamo poi in serata con carne alla pizzaiola o frattaglie in umido.
Curiosità: mentre il tortano si mangia tutto l’anno, il casatiello è tipico di Pasqua, il suo aspetto ricorda infatti la corona di spine del Crocifisso.
C’è anche una variante dolce del casatiello, confezionata con glassa esterna e i diavulilli (tipici confettini colorati) a guarnizione.
Il pranzo di Pasqua a Napoli
Il pranzo del giorno di Pasqua inizia con la fellata, affettato misto di salumi paesani e formaggi, il tutto accompagnato da fette di casatiello o tortano (in sostituzione del pane).
Il pranzo Pasquale prosegue poi con la minestra maritata di carne e verdure. Per i meno tradizionalisti tagliolini al sugo o tortellini. Dopo questo matrimonio di sapori si arriva all’agnello o capretto, al forno o alla brace con patate piselli e cipolle. Ha spesso come contorno carciofi fritti o arrostiti.
Il pranzo si conclude generalmente con la pastiera napoletana. Il dolce tipico della Pasqua a base di ricotta preparata con grano e aromatizzata delicatamente con essenza di fiori d’arancio.
A Napoli prima che inizi il pranzo di Pasqua, c’è la tradizione che il capo famiglia benedica solennemente la tavola e sopratutto i commensali con un rametto di olivo bagnato in ciotole di acqua santa.
Per la giornata di Pasquetta e la classica gita fuori porta si predilige, per comodità, la torta o frittata di maccheroni, per la quale si usano mezzani scaldati e poi fritti in una colata di uova e pepe.
Adesso non ci resta che assaporare tutte queste meravigliose delizie gastronomiche… e colgo l’occasione per augurare buona Pasqua a tutti voi !!!