Ultima Modifica il 27 Ottobre 2023

Sta’ cosa s’arricorda o’ cippo a Furcella, una classica esclamazione Napoletana utilizzata per descrivere qualcosa (o qualcuno…) di veramente antico. Un vecchio detto popolare legato ai resti delle mura greche di Piazza Calenda.



L’espressione è intimamente legata allo storico quartiere di Forcella. Una zona centrale della città di Napoli tra Spaccanapoli e il corso Umberto I, e in prossimità di Castel Capuano.

Un quartiere che, aldilà dell’alone negativo e il suo disordine, nasconde inconsapevolmente la storia più tormentata e affascinante di Napoli. La sua visita è d’obbligo per tutti coloro che vogliono godere appieno della nostra città.

‘O cippo a Furcella

In piazza Vincenzo Calenda, proprio difronte il teatro Trianon, c’è un alto cancello circolare che circoscrive un gruppo di pietre tufacee, “‘o cippo a Furcella”. E’ erroneamente chiamato “cippo”a causa della forma in tutto e per tutto simile a un grosso pilastro.

Molto probabilmente appartengono all’antica cinta muraria di Neapolis. Qui si apriva la porta Herculanensis anche detta Furcillensis (in volgare, Furcilla). Il bivio stradale che conduceva ad essa aveva una forma che ai partenopei ricordava le forme di una forcella.

Cippo di Forcella Piazza Calenda Napoli

Questo piccolo tesoro archeologico, probabilmente del III secolo a.C., è ritrovato durante i lavori del Risanamento di Napoli. Un intervento urbanistico che portò all’apertura di via Pietro Colletta nella parte bassa di Forcella. Piazza Calenda, in ricordo del giureconsulto Vincenzo Calenda, è anche conosciuta piazza delle mura greche.

Proprio perché datato, i napoletani hanno accostato Il Cippo di Forcella a qualsiasi cosa che abbia le sembianze di antico o di vecchio o semplicemente di superato. Si è diffusa cosi l’espressione “«Mammamà, s’arricorda ‘o Cippo a Furcella».

‘O cippo a Forcella è un monumento tristemente ricordato come luogo in cui sono state esposte le teste mozzate di molti partecipanti della rivolta di Masaniello (1647).

Durante la ristrutturazione del Teatro Trianon-Viviani, è stata rinvenuta l’unica torre di guardia, del V-IV secolo a.C., ancòra esistente di Neapolis,”. Il reperto archeologico, detto “della Sirena”, è visibile sulla platea ed è protetto da una grande vetrata.