Ultima Modifica il 14 Ottobre 2020

Lo sguardo di chi si trova nella parte bassa di via Posillipo è catturato da Palazzo Donn’Anna. Un maestoso edificio seicentesco in tufo, una delle più originali architetture di Napoli.

Col tempo Il “palazzo a mare” di Anna Carafa ha assunto un aspetto di rudere cosi come la vediamo oggi assumendo un’aria romantica, affascinante, decadente e misteriosa.



La Storia

Proverò a raccontarvi brevemente la storia e le leggende del misterioso Palazzo Donn’Anna.

Il Palazzo prende il nome da Donn’Anna Carafa della Stadera, che a seguito della morte del padre e dei fratelli divenne erede di un patrimonio enorme, tanto da essere considerata all’epoca “la prima dote di Europa”. Bellissima, ambiziosa e spregiudicata, Donn’Anna accettò di sposare don Ramiro Núñez de Guzmán, duca di Medina de las Torres Vicerè di Napoli.

Divenuta la donna più potente del Vicereame, Donn’Anna decise di far demolire la Villa delle Sirene a Posillipo per commissionarne uno  che potesse esprimere con grandissimo sfarzo il loro potere.

Siamo agli inizi degli anni quaranta del XVII° secolo, il progetto fu affidato al celebre scultore e architetto bergamasco Cosimo Fanzago. L’architetto predispose un ambizioso piano di costruzione con darsena di accesso per barche dal mare e un grandioso ingresso carraio al cortile interno dalla strada carrozzabile più elevata lungo la costa (l’attuale via Posillipo).

Una vera e propria reggia, alle pendici della collina di Posillipo, è in parte scavata e in parte adagiata su un promontorio di tufo proiettato sul mare che lo bagna da tre lati.

Lo schema principale del palazzo era a U e si accedeva dal mare da due gallerie, scavate nel tufo, che insieme alle scale conduceva ai tre piani superiori, contenenti sei appartamenti.

Napoli Palazzo Donn'Anna

Malgrado l’impegno economico e di maestranze Palazzo Donn’Anna fu inaugurato ancora incompiuto. Malgrado ciò divenne un richiamo per tutta la nobiltà spagnola e napoletana che qui accorreva alle frequenti e splendide feste che vi si tenevano.

La morte prematura di Donna Anna (nel 1644) lasciò incompiuta, in seguito subì un saccheggio durante la rivolta di Masaniello (nel 1647) e venne gravemente danneggiata dal terremoto del 1688.

Nel corso dei secoli successivi assume le sembianze di una gigantesca rovina antica cambiando più volte destinazione e proprietà. Nel 1824 fu trasformato in fabbrica di cristalli mentre nel 1870, la famiglia di imprenditori svizzeri Geisser, lo trasformò in albergo. Fu un riscatto effimero, il palazzo venne di nuovo diviso fra numerose proprietà private.

La leggenda degli amanti

Una storia popolare, raccontata da Matilde Serao, narra che durante uno dei sontuosi spettacoli organizzati a Palazzo Donn’Anna, Donna Mercede de Las Torras, recita nel ruolo della schiava innamorata del suo padrone interpretato da Gaetano di Casapesenna (era stato l’amante di Donn’Anna).

Tanta  fu la passione con cui i due recitarono che il pubblico esplose in un applauso entusiasta sulla scena finale del bacio. La scena non fu, invece, di gradimento di Donna Anna Carafa.

Donna Mercedes, dopo l’evento, misteriosamente scomparve e non si seppe mai dove fosse realmente. Gaetano la cercò ovunque, invano.

I pescatori di Posillipo affermano che nelle notti di luna piena il fantasma di Donn’Anna appaia sulle terrazze a mare
dell’antico palazzo e con raccapriccianti lamenti si precipita a separare Mercedes e Gaetano, due amanti in eterno alla ricerca l’uno dell’altra.

palazzo Donn'Anna Panorama

La Fondazione Ezio De Felice

Palazzo Donn’Anna a lungo è stato solo un palazzo privato, sino al momento in cui Ezio De Felice e sua moglie Eirene Sbriziolo decidono di aprire lo spazio del teatro al pubblico.

Il teatro di corte, ora sede della Fondazione De Felice, è separato dal mare da tre imponenti arcate. Gran parte del teatro è ricavata direttamente nel banco tufaceo, e si svolge in forma di galleria sul mare, con uno straordinario impatto scenografico con il Vesuvio, la Costiera Sorrentina e Capri.

Le (rare) visite prevedono un percorso che va dai cortili, al teatro di corte; la storia del Palazzo è ricostruita attraverso immagini, foto e slide.

Palazzo Donn’Anna – Largo Donn’Anna, 9, 80123 Napoli