Ultima Modifica il 23 Luglio 2024

Palazzo Donn’Anna, all’inizio di via Posillipo, sembra emergere direttamente dal mare di Napoli. Ai suoi piedi vi sono due spiagge aperte tutto l’anno dove si possono fare bagni fantastici con vista golfo e Vesuvio



Matilde Serao nelle “Leggende Napoletane” scriveva: “Il bigio palazzo si erge nel mare. Non è diroccato, ma non fu mai finito; non cade, non cadrà, poiché la forte brezza marina solidifica ed imbruna le muraglie, poiché l’onda del mare non è perfida come quella dei laghi e dei fiumi, assalta ma non corrode. Le finestre, alte, larghe, senza vetri, rassomigliano ad occhi senza pensiero». Il bigio palazzo che «mai cadrà» è Palazzo Donn’Anna

Storia del misterioso “palazzo a mare” di Anna Carafa

Il Palazzo monumentale prende il nome da Donn’Anna Carafa della Stadera, moglie di Don Ramiro Guzman Duca di Medina Las Torres e Viceré di Napoli.

In origine in questo luogo sorgeva una lussuosa villa denominata “Villa delle Sirene” di proprietà del Marchese Dragonetto Bonifacio del Sedile di Portanova. Verso la prima metà del ‘600, l’antica abitazione fu ereditata da Anna Carafa.

Durante il ‘600, l’antica villa fu acquistata dalla famiglia Carafa di Stigliano diventando parte della cospicua dote della duchessa Donna Anna Carafa.

La bellissima e ambiziosa Principessa di Stigliano fece demolire l’intera villa per costruire un maniero che potesse esprimere con grandissimo sfarzo il loro potere. Il progetto venne affidato agli inizi degli anni quaranta del XVII° secolo al celebre Cosimo Fanzago, esponente di spicco del barocco napoletano.

Napoli Palazzo Donn'Anna

Per la realizzazione del maestoso palazzo, in parte scavato e in parte adagiato su un promontorio di tufo proiettato sul mare che lo bagna da tre lati, l’architetto predispone un ambizioso piano di costruzione ispirato ad alcune delle architetture che si affacciano sul Canal Grande di Venezia.

Il progetto prevedeva, tra le altre cose, la realizzazione di un doppio punto d’ingresso. Attraverso un portone aperto sul mare si poteva passare al coperto dalle barche ad una scala che portava all’interno, mentre le carrozze entravano dalla strada (l’odierna via Posillipo) direttamente in un cortile.

Malgrado l’impegno economico e di maestranze Palazzo Donn’Anna venne inaugurato ancora incompiuto. Tuttavia divenne un richiamo per tutta la nobiltà spagnola e napoletana che qui accorreva alle frequenti e splendide feste che vi si tenevano.

I lavori si fermarono definitivamente con a morte prematura di Donna Anna (nel 1644). Il palazzo subisce un saccheggio durante la rivolta di Masaniello (nel 1647) e vienepoi gravemente danneggiata dal terremoto del 1688.

La proprietà passa di mano fino a pervenire nel 1711 al Duca di Teora, Carlo Mirelli. Nel 1824 è trasformato in fabbrica di cristalli mentre nel 1870, la famiglia di imprenditori svizzeri Geisser, lo acquisisce per trasformarlo in albergo. Il palazzo, però, è poi trasformato in un condominio privato.

La Fondazione Ezio De Felice

Palazzo Donn’Anna per lungo tempo è stato solo un palazzo privato, sino al momento in cui Ezio De Felice e sua moglie Eirene Sbriziolo decidono di aprire lo spazio del teatro al pubblico.

palazzo Donn'Anna Panorama

Il teatro di corte, ora sede della Fondazione De Felice, è separato dal mare da tre imponenti arcate. Gran parte del teatro è ricavata direttamente nel banco tufaceo, e si svolge in forma di galleria sul mare, con uno straordinario impatto scenografico con il Vesuvio, la Costiera Sorrentina e Capri.

Le (rare) visite prevedono un percorso che va dai cortili, al teatro di corte; la storia del Palazzo è ricostruita attraverso immagini, foto e slide.

Il fantasma di Mercedes nella reggia sul mare

Palazzo Donn’Anna ha ispirato una serie di affascinanti e terribili leggende, una di queste ci è raccontata da Matilde Serao.

Durante una festa teatrale, organizzata a Palazzo da donna Anna Carafa. Tra gli attori vi era Donna Mercedes de las Torres, cugina del marito, nel ruolo di una schiava innamorata follemente del suo padrone, interpretato da Gaetano di Casapesenna, amante della padrona di casa. La scena si concluse con un bacio passionale che non fu più di gradimento di Donna Anna Carafa.

Donna Mercedes, dopo l’evento, misteriosamente scomparve e non si seppe mai dove fosse realmente. Tuttavia i pescatori di Posillipo affermano che le sue urla risuonino assieme alle onde del mare, in qualche angolo del palazzo, dove la povera donna trovò la morte.

Palazzo Donn’Anna – Largo Donn’Anna, 9, 80123 Napoli.