Ultima Modifica il 13 Marzo 2022
La Settimana Santa della Campania, dalla Domenica delle Palme fino a Pasqua, è accompagnata da canti, processioni e rievocazioni storiche della passione di Cristo.
Particolarmente sentito è la pia pratica della Via Crucis conosciuta anche come la Via Dolorosa, del Venerdì Santo. Nato per commemorare gli ultimi momenti di vita di Gesù, fino alla salita al Monte Calvario, la morte in croce e la sepoltura.
La Via Crucis – dal latino Via della Croce – con le quattordici stazioni che conosciamo oggi, nasce in Spagna nella prima metà del secolo XV. Anche nella cattolicissima Napoli si diffuse questa devozione grazie soprattutto a Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe, a Sant’Alfonso Maria De Liguori e a San Ludovico da Casoria.
Viene frequentemente accompagnata da canti e preghiere con un sottofondo musicale che, solitamente, è dato dalla sequenza dello Stabat Mater Dolorosa.
Le 14 stazioni della Via Crucis sono: 1 Gesù condannato a morte, 2 Gesù caricato della croce, 3 Gesù cade la prima volta. 4 Gesù incontra sua madre, 5 Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la croce, 6 Veronica asciuga le lacrime di Gesù. 7 Gesù cade per la seconda volta, 8 Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme. 9 Gesù cade per la terza volta. 10 Gesù è spogliato delle vesti, 11 Gesù è inchiodato sulla croce, 12 Gesù muore in croce. 13 Gesù è deposto dalla croce, 14 il corpo di Gesù è collocato nel sepolcro.
Le processioni più sentite in Campania
Tra sincero sentimento religioso e benefico marketing turistico, le processioni pasquali della Campania vedono grande partecipazione, grazie alle confraternite e all’associazioni locali, di fedeli e di turisti.
Tra le tante processioni che si alternano e s’intersecano in Campania vediamo quali sono quelle che negli anni hanno riscosso maggior attenzione.
Una delle più seguite è la Processione dei Misteri a Procida. Una tradizione antica le cui origini sono da ricercare nella processione della “Confraternita dei Turchini”, fondata nel 1629 dai Gesuiti. La Processione segue un suggestivo percorso fisso, dal borgo più antico di Terra Murata fino al porto della Marina Grande.
A dire il vero la processione inizia con la vestizione dell’Addolorata che ha luogo in occasione del Giovedì Santo, un rito organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi. I dodici Apostoli, dopo l’usuale Lavanda dei piedi, rivivono la cosiddetta vestizione al termine della quale sfilano in processione per le strade dell’isola trascinando, ciascuno sulla propria spalla, una Croce. Potrebbe interessarti Pasqua a Procida e la processione dei Misteri.
Sono diverse le processioni che attraversano le strade dei comuni della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana. Tre processioni a Sant’Agnello, sette a Piano di Sorrento (organizzate da quattro confraternite), altre nei comuni di Massa Lubrense e a Meta.
Una, ricca di emozione, anche ad Amalfi, con gli incappucciati che illuminano il Duomo con le loro fiaccole ai piedi del Cristo portato in processione. Mentre a Positano avviene il rito della “schiodazione”, con gli incappuciati, in veste bianca che liberano il corpo del Cristo dalla croce e lo adagiano sul letto funebre per portarlo in processione.
Sorrento Processione Bianca Foto credit Franco Romano
Due le processioni a Sorrento nel giorno del Venerdì Santo: la “Bianca” e la “Nera”. Potrebbe interessarti A Sorrento le processioni di Pasqua sono bianca e nera.
Quella degli incappucciati vestiti con il saio bianco, organizzata dall’Arciconfraternita di Santa Monica, si svolge nel cuore della notte tra giovedì e venerdì della Settimana Santa.
La seconda processione è organizzata nella serata del venerdì dall’Arciconfraternita Morte ed Orazione. Sia il saio degli incappucciati sia il vestito della Madonna è nero; il colore che per il popolo rappresenta ancora il doloroso ritrovamento da parte di Maria dell’adorato Figlio morto.
Quattro secoli di storia può vantare la Via Crucis di Somma Vesuviana, organizzata nella serata del Venerdì Santo con il lungo corteo al seguito della Madonna e del Cristo Morto. Nella cittadina vesuviana, la tradizione della processione risale al 1630: qui, sicuramente, furono gli spagnoli ad introdurre questo rito cerimoniale.
Tanti i figuranti che partecipano alla processione del Venerdì Santo sulle mura perimetrali dell’antico Castello Baronale di Acerra.