Ultima Modifica il 11 Dicembre 2022

L’Acquedotto Carolino,, così denominato in onore del re Carlo di Borbone, è una spettacolare opera di ingegneria idraulica realizzata da Luigi Vanvitelli.

L’immagine iconica dell’Acquedotto, è il Ponte della Valle di Maddaloni, è una imponente struttura in tufo con tre ordini di archi a tutto sesto che si innalza per un’altezza di 60 metri ed una lunghezza di circa 500 metri.



Acquedotto Carolino, dalle sorgenti alla Reggia di Caserta

L’Acquedotto carolino venne progettato da Vanvitelli per alimentare i giochi d’acqua della Reggia di Caserta e per soddisfare le esigenze del Palazzo Reale e della città.

Il tracciato dell’acquedotto si snoda per lo più interrato per una lunghezza di 38 km, con alcuni ponti-canale.

Il progetto, orgoglio edilizio del Vanvitelli e delle maestranze che avevano preso parte alla realizzazione del progetto, vide l’inizio della sua articolata costruzione nel 1753. Ci vollero circa 16 anni di duro lavoro per ultimare la costruzione dell’Acquedotto Carolino, grazie al supporto dei più stimati studiosi e matematici del regno di Napoli.

Acquedotto Carolino, Valle Maddaloni

Il tracciato dell’Acquedotto Carolino, che si snoda per lo più interrato, si staglia in tutta la sua maestosità nel passaggio sui Ponti della Valle a Valle di Maddaloni. Un ponte su 3 livelli di arcate, realizzate in tufo, che riproducono i modelli degli antichi acquedotti romani.

L’Acquedotto nasce sul Monte Taburno, in particolare dalle sorgenti del Fizzo nel comune di Bucciano (BN), trasportando l’acqua lungo un tracciato che si snoda, per lo più interrato, per una lunghezza di 38 chilometri. Lungo tutto il suo percorso prendono vita piccole fabbriche e mulini.

Il tratto che serve la Reggia di Caserta parte da una grotta artificiale, posta a conclusione del grande Parco Vanvitelliano. Ancora oggi l’Acquedotto Carolino alimenta le fontane e le vasche della Reggia di Caserta.

Dalla grotta artificiale posta alla fine del grande parco della reggia di Caserta parte una diramazione che conduce al complesso di San Leucio. La celebre filanda-reggia voluta da Ferdinando IV. Un altro ramo del Carolino raggiunge la Reale tenuta di Carditello, fattoria modello voluta sempre da Ferdinando IV.

Acquedotto Carolino Gouache

Gouache su carta del 1860 circa. Autore anonimo.

Ad opera finita, il celebre Acquedotto Carolino portò acqua fino a sant’Agata dei Goti, oltre a risolvere i problemi legati all’irrigazione dei campi, all’abbeveraggio del bestiame, e alle fabbriche dei pastifici.

I numeri impressionanti dell’Acquedotto

Il vero ingegno dell’architetto fu quello di superare l’antica grandiosità romana con I ponti delle valli. Ossia un ponte lungo più di 500 metri che attraversa la valle di Maddaloni per collegare il monte Longano (ad est) con il monte Garzano (ad ovest).

La struttura in tufo, si regge su tre ordini di arcate, è alta 55,80 metri, lunga 529 metri e poggia su 44 piloni. E’ stato costruito sul modello degli acquedotti romani. Al momento della sua costruzione fu il ponte più lungo d’Europa.

Acquedotto Carolino di Notte

@Mario Ferrara

Il ponte della Valle Maddaloni è solo uno dei tre ponti progettati per collegare le valli di Moiano, Durazzano e Maddaloni e consentire il trasporto delle acque.

Per valorizzare questa imponente struttura è stato ora realizzato un nuovo impianto di illuminazione architettonica a luce Led. L’Acquedotto Carolino, la Reggia di Caserta e il complesso di San Leucio sono stati dichiarati patrimonio mondiale dell’Unesco.

Come visitarlo

Basta salire sul monte Garzano, per arrivare all’arcata che porta le grandi lapidi commemorative della costruzione dell’acquedotto. A mezza costa del monte, si passa sotto un’arcata dell’ultimo livello, da lì la veduta dei Ponti della Valle mozza il fiato.

Come raggiungere i Ponti della valle – Acquedotto Carolino Vanvitelliano – da Caserta Sud seguire per circa 8 km la Statale 265 per Maddaloni, Valle di Maddaloni. Seguire le indicazioni per il santuario di san Michele Arcangelo.