Quando visiterete i luoghi storici di Napoli vi potreste ritrovare in compagnia di altri visitatori… dall’aldilà! A Napoli le apparizioni di fantasmi e misteriose presenze sono esperienze tutt’altro che rare. Foto in evidenza @ Daniele Sandri)



Il labirinto di vie e vicoli stretti del centro storico di Napoli è un’orma dell’antica storia della nostra città ricca di gloria ma anche di intrighi, congiure, misfatti e di mistero.

I Fantasmi del Centro Storico di Napoli

La Napoli occulta con i suoi fantasmi viene celebrata con diversi tour organizzati.

Un incredibile e misterioso viaggio tra le stradine e le piazze dell’antica Neapolis dove sono soliti apparire fantasmi come Maria D’Avalos o il fantasma di Bianca. Fate attenzione però, i fantasmi si scorgono solo per un attimo.

La bambina fantasma al Gran Caffè Gambrinus

Sono in tanti ad aver visto il fantasma di una bambina,particolarmente golosa di dolci, girovagare tra i tavoli dl Gran Caffè Gambrinus in Piazza Trieste e Trento.

Gran Caffe Gambrinus_Ph Elio Buscemi

Si dice che lo spirito della bambina, vissuta agli inizi del ‘900, appaia in concomitanza della festività Ognissanti e che si ripresenti più volte fino a fine dicembre.

Tradizionalmente è in questo periodo che comincia la preparazione del “torrone dei morti”, il tipico torrone napoletano. Purtroppo, la storia e il motivo del decesso della bambina non sono conosciuti ai napoletani.

Approfondimento Gran Caffè Gambrinus di Napoli e la bimba fantasma.

Il Munaciello

Il personaggio più imprevedibile e strano delle leggende di Napoli è sicuramente O Munaciello (lettaralmente “piccolo monaco”). Nella credenza popolare napoletana è lo spiritello dispettoso della casa.

Secondo tradizione, il munaciello tende ad esprimersi attraverso diversi atteggiamenti. Simpatia lasciando soldi nascosti per casa, oppure numeri da giocare al lotto. Antipatia rompendo cose come piatti e stoviglie o soffiando nelle orecchie degli abitanti della casa addormentati. Storia O Munaciello: una presenza che attraversa i secoli.

Chiesa di Santa Chiara, fantasma della regina Giovanna

Secondo alcune testimonianze il 27 luglio di ogni anno, nel chiostro della chiesa di Santa Chiara, fra le ombre della notte si aggira l’inquietante fantasma della regina Giovanna I d’Angiò.

Notte al Chiostro di Santa Chiara Napoli

La leggenda popolare vuole che durante queste sue passeggiate, il volto appaia così terribile da determinare la morte di chiunque incroci il suo sguardo.

Giovanna I fu uccisa, soffocata da un cuscino di piume, il 27 luglio del 1382; a commettere l’efferato omicidio fu Carlo III di Durazzo che aveva invaso il regno di Napoli.

San Domenico Maggiore, fantasma della bella Maria D’Avalos

Tra le leggende che popolano la città partenopea, c’è quella di Maria d’Avalos. Una bellissima nobildonna napoletana, assassinata nel 1950 dai sicari mandati da suo marito Carlo Gesualdo, per adulterio con il suo amante Franco Carafa.

Fantasma di Maria d’Avalos, Piazza San Domenico Maggiore

Ogni 18 ottobre, giorno della sua morte, il fantasma della bella Maria, in abiti discinti con i capelli mossi dal vento e lo sguardo immobile di tristezza e solitudine, vaga tra l’obelisco di S. Domenico maggiore e il portone del palazzo S. Severo in cerca del suo amore Fabrizio. Queste apparizioni spesso sono accompagniate da uno straziante lamento. L’obelisco di San Domenico Maggiore, un ex voto del popolo napoletano.

Via Tribunali, fantasma di Bianca la fanciulla murata viva

Si racconta che il Palazzo Spinelli di Laurino, nel cuore del centro storico di Napoli, sia abitato ancora oggi dal fantasma di Bianca.

Pare che una bimba sia stata murata viva nell’androne del palazzo a causa della gelosia della sua padrona. Scopri la storia del Palazzo Spinelli di Laurino a Napoli.

Palazzo Spinelli di Laurino

Si dice che, prima di essere lasciata al suo destino, la bambina pronunciò queste ultime parole: Famme pure mura’ viva, ma in allegrezza o in grannezza tu me vidarraje.

Pare che lo spettro della giovane Bianca vaghi ancora oggi per le stanze del palazzo e che faccia la sua apparizione in occasione di eventi infausti della discendenza della nobildonna.

Maria “la rossa, la strega di Port’Alba

Un gancio sospeso sotto l’arco di Port’Alba ricorda la triste fine di Maria una giovane donna dalla folta chioma rosso fuoco.

La leggenda narra che dopo la celebrazione delle nozze di Maria la Rossa con l’amato Michele una forza misteriosa e potente bloccò il cammino dell’uomo. Il giovane, interpretato quel segno come un presagio di sventura, abbandona la sua amata.

Port'Alba Napoli

Da quel momento in poi, la donna iniziò a trascurarsi e fu allontanata da tutti, addirittura iniziò ad essere additata come Strega.

In quei tempi il destino che toccava alle streghe non era certo piacevole Maria venne rinchiusa in una gabbia che stava appesa ad un gancio proprio sotto l’arco di Port’Alba e lasciata morire di fame e di sete.

Maria, detta ‘A Rossa, prima di morire lanciò la sua maledizione alla popolazione «La pagherete. Tutti. Voi, i vostri figli, i vostri nipoti, tutti. La pagherete». Potrebbe interessarti Port’Alba, una passeggiata nella storia.

Giuditta Guastamacchia, l’impiccata della vicaria

una sanguinaria storia ci fa scoprire la storia di Giuditta Guastamacchia, donna bellissima quanto crudele impiccata per i suoi crimini.

Il suo spirito inquieto vaga ancora oggi tra le mura di Castel Capuano, sede storica del tribunale di Napoli.

I castelli di Napoli - Castel Capuano Napoli

La sua è una storia criminale indimenticabile realmente accaduta.

Gli atti del processo raccontano di come indusse l’amante, con la complicità del padre, a uccidere suo marito in circostanze terribili. Nel progetto criminoso venne coinvolto anche un giovine chirurgo vittima del fascino ammaliatrice della donna.

Curiosità. I teschi della Guastamacchia, del padre, del sicario e del chirurgo, sono stati oggetto d’analisi per gli studiosi di fisiognomica criminale e sono attualmente conservati nel Museo anatomico della Facoltà di Medicina.

Fantasmi di Palazzo Donn’Anna

Si narra che nel misterioso Palazzo Donn’Anna, che si erge sul mare di Posillipo, vaghino le anime in pena di Donna Anna, Mercedes e Gaetano, intrappolate in un eterno triangolo di amore e morte. Scopri la storia di Palazzo Donn’Anna a Posillipo.

Palazzo Donn’Anna Napoli

A palazzo viveva anche la bellissima Donna Mercedes de las Torres, giovane nipote di Donna Ana Carafa, che in una delle tante feste conobbe e s’innamorò del principe Gaetano di Casapesenna. Donn’Anna che era stata amante di don Gaetano, presa dalla gelosia, cominciò ad odiare la nipote.

Le cose precipitarono a seguito di uno spettacolo allestito nel teatro del palazzo Donn’Anna. La bellissima e giovane Donna Mercedes de la Torre e Gaetano da Casapesenna recitarono con così tanto trasporto che nella scena finale si diedero un bacio appassionato.

A seguito di quell’episodio tra le due iniziò una guerra che si concluse con l’improvvisa sparizione di Donna Mercedes, forse murata viva in una stanza segreta del palazzo. Il cavaliere di Casapesenna si prodigò con tutte le sue forze per cercarla, senza successo.