Ultima Modifica il 3 Febbraio 2024

Port’Alba, collocata sul lato sinistro di piazza Dante, è una delle porte più antiche della città di Napoli. Questo storico pertugio introduce al centro storico di Napoli e al Decumano maggiore.



Una volta varcata la sua soglia si viene catapultati in una cortissima via, ugualmente chiamata Port’Alba, che da accesso a piazza Bellini e al Decumano maggiore.

La zona era conosciuta a tutti come largo Sciuscelle dal nome dei frutti di carrubo che, spinti dal vento, cadevano in strada dal giardino del vicino convento di San Sebastiano.

Port’Alba, un varco nelle mura di Napoli

Si narra che che i napoletani, per entrare ed uscire dalla città e raggiungere velocemente il mercato di Piazza Dante, avevano creato in questo luogo un pertuso abusivo dentro i possenti mattoni.

Malgrado le autorità provassero a chiudere il famoso buco, esso ogni giorno riappariva più grande.

Port'Alba Napoli

La porta, all’interno dell’antica murazione angioina, nasce ufficialmente nel 1625 per volere del vicerè spagnolo Don Antonio Álvarez de Toledo, duca d’Alba.

Il discendente del celebre viceré Don Pedro de Toledo la fece costruire per risolvere il problema dei pertugi abusivi.

La porta, costruita dall’architetto Pompeo Lauria, mette in mostra gli stemmi di Filippo III di Spagna, della città di Napoli e del Viceré.

Sulla sua sommità, anni dopo, è stata issata la statua bronzea di San Gaetano da Thiene, proveniente dalla porta dello Spirito Santo.

La via dei libri nel cuore di Napoli.

Port’Alba è sempre stato un luogo con molte attività commerciali.

Per la presenta di una grande concentrazione librarie, purtroppo molto meno di un tempo, è ancora oggi considerato l’epicentro del libro in città.

All’ingresso della via, lato piazza Bellini, si trova un’antica targa del 1796 che informava i commercianti di sanzioni pecuniarie e ammende da pagare se avessero causato l’ostruzione del passaggio della Porta.

Malgrado l’editto i napoletani non si persero d’animo ed iniziarono a metter su bottega proprio attorno a Port’Alba.

Via Port'Alba Napoli

Port’Alba è anche la via dove si trova la più antica pizzeria di Napoli, la “pizzeria Port’Alba”, dove ancora oggi è possibile fermarsi e mangiare la famosa pizza a portafoglio, lo street food più ambito di Napoli.

Maria la rossa, la strega di Port’Alba

Napoli si sa è ricca di leggende, una di queste narra del tragico amore di Michele, un conciatore di pelli, e Maria ‘a Rossa, una giovane donna dalla folta chioma rosso fuoco, ricordata oggi come la strega di Port’Alba.

Per i due giovani, che non vivevano dallo stesso lato della mura cittadine, l’apertura di Port’Alba rappresentò il coronamento del loro amore; una gioia che durò pochissimo a causa di un maleficio.

Si narra che, tornando a casa la sera delle nozze, una forza misteriosa sbarrò il passo al ragazzo e lo immobilizzò; inutili furono i tentativi di Maria di portarlo con sé a casa. Si dice che il giovane, interpretato quel segno come un presagio di sventura, si sia allontanato dall’amata.

Port'Alba Napoli

Fu così che Maria si chiuse nella sua sofferenza e si abbandonò alla stregoneria, giurando vendetta, è cosi che venne additata da tutti come la strega di Port’Alba.

In quell’epoca il destino che toccava alle streghe non era certo piacevole. Maria è processata e rinchiusa in una gabbia sospesa sotto Port’Alba e lasciata morire di fame e sete alla vista di tutti. Come testimonianza di quella pena terribile rimane solo il gancio che la sosteneva.

Ancora oggi non ci è dato sapore quale stregoneria abbia messo fine all’unione tra Maria e Michele ma c’è chi giura di sentire il suo pianto di notte, mentre vaga per i vicoli intorno a Port’Alba.