Ultima Modifica il 20 Dicembre 2019
Napoli riserva sempre strabilianti sorprese a coloro che decidono di varcare le porte delle tante chiese cittadine, una di queste è la piccola Chiesa di Sant’Angelo a Nilo, conosciuta anche come Cappella Brancaccio.
Sant’Angelo a Nilo è una chiesa che passerebbe inosservata se non fosse per un cartello che indica a grandi lettere il prezioso tesoro che custodisce. Una cappella gentilizia realizzata dello scultore fiorentino Donatello.
Donatello a Sant’Angelo a Nilo
Ma il capolavoro principe della chiesa è il Sepolcro del cardinale Rainaldo Brancaccio che si trova nella cappella a destra dell’altare maggiore. Il monumento, estramamente moderno per l’epoca, viene eseguito a Pisa tra il 1426 e il 1428 da Donatello ed altri maestri toscani come Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani. L’opera, in marmo dorato e policromato, viene completata nel 1427, quando il cardinale era ancora vivo, e inviata a Napoli via mare l’anno successivo.
Chiesa di Sant’Angelo al Nilo
La chiesa si trovano nel cuore dei Decumani, lungo il percorso che da Piazza del Gesù porta a Piazza San Domenico Maggiore e non lontano dalla Statua del Dio Nilo in Largo Corpo di Napoli.
La sua costruzione risale al 1385 per volere del cardinale Rinaldo Brancaccio, rappresentante di una delle famiglie più antiche e nobili di Napoli; ampliata nel 1535, assume l’aspetto attuale con i lavori eseguiti nel 1709 ad opera dell’architetto Arcangelo Guglielmelli. La cappella è in onore di San Michele Arcangelo.
L’interno della chiesa è di forma rettangolare e a navata unica, con due cappelle laterali e una sacrestia. Lungo le pareti della navata, si fanno apprezzare le tele del pittore napoletano Giovan Battista Lama, tra cui spicca I Santi in adorazione del Volto Santo e una ottima copia della Pietà di Jusepe de Ribera. L’originale è oggi conservato nel tesoro della Certosa di San Martino.
Al di sopra dell’altare maggiore si trova il dipinto raffigurante San Michele Arcangelo di Marco Pino.
Sant’Angelo a Nilo ha due ingressi una su Via Mezzocannone (quello principale), su cui si apre un portale gotico. L’altro si apre su Piazzetta Nilo e ha un portale del XV secolo.
Entrambi i portali sono intagliati con racconti biblici dal vecchio e nuovo Testamento. Attraversando il chiostro-cortile interno si accede all’antico Palazzo Brancaccio; qui nel 1690 è stata inaugurata la prima biblioteca pubblica napoletana. La prestigiosa raccolta di volumi è oggi accorpata alla Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III