Ultima Modifica il 28 Maggio 2024

Nella monumentale chiesa di Sant’Angelo a Nilo di Napoli è conservato il “Sepolcro del cardinale Rainaldo Brancaccio”, una cappella gentilizia realizzata dello scultore fiorentino Donatello e da Michelozzo.

Una chiesa che passerebbe inosservata se non fosse per un cartello che indica a grandi lettere il prezioso tesoro che custodisce.



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Chiesa di Sant’Angelo al Nilo

Sant’Angelo a Nilo si trovano nel cuore dei Decumani, lungo il percorso che da Piazza del Gesù porta a Piazza San Domenico Maggiore e non lontano dalla Statua del Dio Nilo in Largo Corpo di Napoli.

La chiesa ha due ingressi una su Via Mezzocannone (quello principale), su cui si apre un portale gotico. L’altro si apre su Piazzetta Nilo e ha un portale del XV secolo. Entrambi i portali sono intagliati con racconti biblici dal vecchio e nuovo Testamento.

Attraversando il chiostro-cortile interno si accede all’antico Palazzo Brancaccio; qui nel 1690 è stata inaugurata la prima biblioteca pubblica napoletana. La prestigiosa raccolta di volumi è oggi accorpata alla Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III

La sua costruzione risale al 1385 per volere del cardinale Rinaldo Brancaccio, rappresentante di una delle famiglie più antiche e nobili di Napoli. Ampliata nel 1535, assume l’aspetto attuale con i lavori eseguiti nel 1709 ad opera dell’architetto Arcangelo Guglielmelli. La cappella è in onore di San Michele Arcangelo.

Chiesa di Sant Angelo a Nilo

L’interno della chiesa è di forma rettangolare e a navata unica, con due cappelle laterali e una sacrestia. Al di sopra dell’altare maggiore si trova il dipinto raffigurante San Michele Arcangelo di Marco Pino.

Lungo le pareti della navata, si fanno apprezzare le tele del pittore napoletano Giovan Battista Lama, tra cui spicca I Santi in adorazione del Volto Santo e una ottima copia della Pietà di Jusepe de Ribera. L’originale è oggi conservato nel tesoro della Certosa di San Martino.

Sepolcro del cardinale Rainaldo Brancaccio, il Donatello che non ti aspetti

La chiesa, anticamente era chiamata cappella Brancaccio perché luogo di preghiera privato della celebre famiglia partenopea.

Il capolavoro principe della chiesa è il Sepolcro del cardinale Rainaldo Brancaccio che si trova nella cappella a destra dell’altare maggiore.

Il monumento, estramamente moderno per l’epoca, viene eseguito a Pisa tra il 1426 e il 1428 da Donatello ed altri maestri toscani come Michelozzo e Pagno di Lapo Portigiani.

L’opera, in marmo dorato e policromato, viene completata nel 1427, quando il cardinale era ancora vivo, e inviata a Napoli via mare l’anno successivo.

Sant'Angelo a Nilo - Donatello

Il monumento, che riprende lo schema a “baldacchino” tipico delle tombe gotiche, si compone di tre diversi livelli.

Alla base troviamo tre cariatidi, personificazioni le virtù, che sorreggono il sepolcro, sul quale è possibile ammirare una statua del defunto cardinale. Sopra lo stesso, ci sono due angeli – e siamo al secondo livello – che sostengono il drappo dietro e sopra al quale sono – terzo livello – la Madonna col Bambino tra San Michele e San Giovanni Battista.

Elemento principale del monumento è l’Assunzione della Vergine, Donatello la raffigura come una donna anziana.