Ultima Modifica il 29 Aprile 2021

In cima allo scalone di Palazzo San Giacomo ha trovato rifugio Donna Marianna ‘a Cap’ e’ Napule, una statua tra le più misteriose di Napoli.

Per il suo aspetto un pò sgraziato i napoletani usano dire Me pare donna Marianna ‘a cap’ ‘e Napule per indicare una testa che non passa inosservata.



La storia di Marianna ‘a Capa ‘e Napule

Donna Marianna è un volto femminile dai capelli alzati e fermati attorno alla fronte in modo da gonfiarsi attorno al viso.

Anche se i Napoletani l’hanno adottata come se fosse la testa della sirena Parthenope, mitica fondatrice di Neapolis, la scultura rappresenta una divinità pagana (Afrodite o Venere). Per questo motivo è considerata una delle protettrici della città.

Come per la Statua del Dio Nilo situato a Spaccanapoli, anche Donna Marianna ‘a Capa ‘e Napule è avvolta da un velo di mistero.

L’origine della statua è incerta, pare sia stato rinvenuta alla fine del XVI secolo nella zona dell’Anticaglia (Decumano superiore).

Donna Marianna a Capa e Napule 2

Non ha mai avuto vita facile, spesso è stata coinvolta nella turbolenta storia napoletana. Anche se ha perso più volte il naso a causa della rabbia dei partenopei, stranamente non è mai stata né distrutta né smantellata.

La Capa di Napoli acquisisce il soprannome di “Donna Marianna” durante la breve esperienza della Repubblica Napoletana del 1799, probabilmente in onore della Marianna Francese, simbolo della rivoluzione.

La statua fu posta in un primo tempo nei pressi della chiesetta di San Giovanni a Mare, a poche centinaia di metri da piazza Mercato. Per un periodo tenne compagnia alla statua di sant’Anna di fronte alla chiesa dell’Avvocata, per poi entrare a far parte del Museo di Villa Filangieri.

Negli anni ’60 del novecento il sindaco di Napoli Achille Lauro la fece trasferire a Palazzo San Giacomo, sede del municipio di Napoli, dove si trova tutt’oggi.