Ultima Modifica il 11 Gennaio 2025
Il miracolo di San Gennaro, patrono di Napoli, è famoso in tutto il mondo: il suo sangue si scioglie e la città festeggia!
Tre volte l’anno, Napoli si trasforma in un palcoscenico di fede popolare, con migliaia di persone che partecipano alle celebrazioni in onore di San Gennaro e assistono al rito della liquefazione
Il Miracolo della Liquefazione del sangue di San Gennaro per molti è un “atto di fede e di devozione”, per altri è solo frutto di “pregiudizio”. Comunque sia è una bellissima cerimonia.
Curiosità. Il volto dorato del busto reliquiario di San Gennaro ha ispirato il soprannome affettuoso di ‘faccia ‘ngialluta’ (faccia gialla). Il prezioso busto-reliquiario in argento e oro, contenente il cranio del Santo, è commissionato nel 1305 dal re Carlo II d’Angiò ed eseguita da Etienne Godefroy, Guillame de Verdelay e Milet d’Auxerre.
San Gennaro, dal martirio al miracolo del sangue
La tradizione narra che Januarius, vescovo di Benevento, è martirizzato durante le cruente persecuzioni di Diocleziano.
Si narra che il 19 settembre del 305 d.C. è condotto nei pressi del Forum Vulcani (l’attuale Solfatara di Pozzuoli) per non aver abiurato la fede cristiana. La leggenda vuole che Gennaro, Inizialmente condannato ad essere sbranato nell’anfiteatro di Pozzuoli, vide la sua pena commutata in decapitazione. Secondo la tradizione, ciò avvenne dopo che il santo aveva miracolosamente placato le fiere.
Durante il supplizio, una nobildonna di nome Eusebia, mossa da profonda devozione, raccolse il prezioso sangue del martire in due ampolle, custodendolo gelosamente.
Le spoglie di San Gennaro hanno attraversato un lungo e travagliato percorso. In un primo tempo vennero traslare da Pozzuoli nella parte inferiore delle catacombe napoletane di Capodimonte, le quali assunsero così il nome del santo. Vennero trafugate nell’831 d.C. dal principe dei longobardi Sicone I e portate a Benevento e successivamente spostate nel santuario di Montevergine, dove restarono quasi dimenticate per oltre due secoli.
E’ solo nel 1497 che i napoletani poterono finalmente riabbracciare le reliquie del loro santo patrono, grazie all’impegno della potente famiglia Carafa.
La prima attestazione scritta del miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro risale al 17 agosto 1389, quando un autore siciliano ne diede notizia. Si narra che l’evento si fosse svolto sulla collina del Vomero, nel luogo dove in seguito sarebbe sorta la chiesa di San Gennarello.
Tuttavia, non si esclude che eventi simili si siano verificati in precedenza, ma senza lasciare traccia scritta. Da allora, attorno al sangue di san Gennaro è nato un culto che vede una grandissima devozione popolare a Napoli e dintorni.
Le ampolle con il sangue di San Gennaro
Il Duomo di Napoli custodisce gelosamente, nella sua Cappella del Tesoro, due ampolle contenenti il sangue di San Gennaro.
Curiosità. Il 13 gennaio 1527, di fronte a un notaio, il popolo napoletano stipulò un contatto notarile con San Gennaro. Tale patto, siglato in presenza delle reliquie del Santo, sancì la nascita della Deputazione, e della Cappella del Tesoro di San Gennaro.
Un enigma avvolge l’ampolla principale del sangue di San Gennaro, che non è mai stata completamente piena. Si narra che una parte del sangue sia stata prelevata da Carlo III di Borbone nel 1759, prima di partire sul trono di Spagna.
Una terza ampolla di San Gennaro si trova invece nel Complesso dei Vincenziani ai Vergini.
Le tre date in cui si verifica il Miracolo di San Gennaro
Il miracolo di San Gennaro è un evento che si rinnova tre volte l’anno. Oltre che a Napoli il miracolo si verifica quasi simultaneamente in una piccola chiesa di Pozzuoli, denominata San Gennaro alla Solfatara.
Il sabato che precede la prima domenica di maggio, in occasione della cerimonia che ricorda la prima traslazione delle reliquie. Il 19 settembre, giorno del suo martirio e il 16 dicembre (il Miracolo laico) per l’anniversario dell’eruzione del 1631, bloccata dopo le preghiere al patrono.
Secondo tradizione ad ogni ricorrenza un gruppo di signore dalla fede incrollabile – si definiscono “Parenti di san Gennaro” – si presenta alle porte del Duomo con un preciso incarico. Quello di esortare il santo a compiere il miracolo con preghiere, invocazioni e anche “colorite esortazioni”.
l mancato scioglimento del sangue della reliquia è interpretato come cattivo presagio per la città di Napoli e per i suoi cittadini.
Interessante la visita del museo del Tesoro di San Gennaro. Un percorso espositivo che, attraverso sette secoli di storia, testimonia la devozione di re, nobili e principi, i quali, per ingraziarsi il miracoloso protettore, donarono al Santo opere d’arte e oggetti preziosi di eccezionale fattura.