Ultima Modifica il 30 Gennaio 2024

Piazza del Plebiscito è certamente la più scenografica Piazza partenopea ed è il simbolo della storia e il cuore della città di Napoli.

La piazza, circondata dalla chiesa di San Francesco di Paola, Palazzo Reale, Palazzo Salerno e Palazzo della Foresteria, si trova in un posto strategico della città, tra la fine di Via Toledo, dopo Piazza Trieste e Trento e vicino al Lungomare.



Quest’ampia piazza del centro storico partenopeo è il luogo di ritrovo per i festeggiamenti dei successi sportivi della Società Sportiva Calcio Napoli ed è qui che si celebra il Capodanno partenopeo.

Origini e storia di Piazza Plebiscito

In origine la piazza era uno slargo irregolare che si trovava fuori le mura della antica città dove erano presenti vari conventi e monasteri. E’ solo con la realizzazione del Palazzo Reale, che la piazza – ribattezzata Largo di Palazzo – comincia ad assumere una forma più regolare diventando in poco tempo il luogo privilegiato per lo svolgimento di parate militari, celebrazioni e feste popolari come la festa dell’albero della cuccagna.

Durante il Decennio Francese la Piazza – ribattezzata Foro Regio – adotta la configurazione odierna. All’inizio dell’ottocento, infatti, Gioacchino Murat, volle costruire, proprio di fronte a Palazzo Reale, un grande edificio pubblico con ampio colonnato – il Foro Gioacchino – che avrebbe accolto le più importanti manifestazioni pubbliche cittadine. Purtroppo il suo regno si interrompe bruscamente nel 1815. L’ambizioso progetto è completato, e in parte stravolto, con il ritorno a Napoli della dinastia borbonica.

Piazza Plebiscito - Palazzo Reale

L’attuale nome della piazza fu dato in ricordo del Plebiscito che si tenne a Napoli, come in tutti gli altri comuni del Regno delle due Sicilie, il 21 ottobre 1860.

Pochi giorni dopo la vittoria di Garibaldi sulle residue truppe borboniche nella battaglia del Volturno si decreta l’annessione dell’allora Regno delle Due Sicilie al Regno di Sardegna. Fu l’inizio dell’unificazione italiana.

Piazza del Plebiscito a Napoli e i simboli del potere

Palazzo Reale di Napoli, uno dei monumenti più imponenti e celebri della città.

E’ edificato per volere del viceré Fernando Ruiz de Castro conte di Lemos su progetto di Domenico Fontana nel 1600. Il progetto è arricchito nel Settecento da Luigi Vanvitelli e poi restauro da Gaetano Genovese. All’indomani dell’Unità di Italia è la dimora dei Principi di Piemonte e nel 1919, per volere di Vittorio Emanuele III di Savoia, è ceduto al Demanio dello Stato. Potrebbe interessarti Museo Palazzo Reale Napoli.

Basilica di San Francesco di Paola (Napoli)

Basilica di San Francesco di Paola.

Viene costruita, tra il 1816 e il 1846, per volere del re Ferdinando IV di Borbone come ex voto per la riconquista del regno. L’architetto Pietro Bianchi, realizzò una chiesa – consacrata a Francesco di Paola – fortemente ispirata al Pantheon di Roma. Variano solo le proporzioni e inserendo due cupole minori ai lati di quella principale. A dirla tutta la costruzione del magnifico colonnato ad emiciclo è iniziata da Gioacchino Murat, re di Napoli nel decennio francese.

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Palazzo Salerno, oggi sede del Comando Forze Operative Sud dell’Esercito Italiano.

E’ costruito nel 1775 su su progetto di Francesco Scuro nel luogo dove un tempo erano ubicati due antichi conventi – della Croce e della Trinità di Palazzo. Inizialmente destinato a uso del battaglione di cadetti dell’Esercito Napoletano, diventa la residenza del ministro John Acton e, fino al 1825, sede dei Ministri di Stato di sua maestà borbonica.

Diventa poi la dimora privata di Leopoldo Giovanni Giuseppe di Borbone principe di Salerno – figlio di Ferdinando IV – da cui prende il nome. Con l’unità d’Italia l’edificio cambia volto diventando una sede militare.

Piazza del plebiscito

La Foresteria, oggi sede della Prefettura.

Il palazzo è realizzato nel 1815, su progetto dell’architetto Leopoldo Laperuta, per volere di Ferdinando IV. Qui erano ospitati i forestieri che venivano a visitare la corte Borbonica. Nel 1890, su progetto di Antonio Curri, al pian terreno dell’edificio è stato realizzato il Caffè Gambrinus.

Infine vennero commissionate ad Antonio Canova le due. La piazza Ferdinandea venne solennemente inaugurata nel 1846.

Statue equestri di Piazza Plebiscito

Al centro della piazza si trovano, isolate, due statue equestri realizzate dal Canova e dal suo allievo Antonio Calì. Quella di Carlo III di Borbone (l’iniziatore della dinastia) insieme a quella di suo figlio Ferdinando I delle Due Sicilie. Entrambe hanno lo sguardo rivolto verso il Palazzo Reale.

Famoso è il gioco di attraversare la piazza bendati o a occhi chiusi in linea retta. Partendo dalla porta del Palazzo Reale, che si trova proprio al centro fra le due statue equestri, ma praticamente nessuno riesce nell’impresa.