Ultima Modifica il 12 Ottobre 2020

Napoli è una città tra sacro e profano, mito e sovrannaturale, dalla leggenda della sirena Partenope, al miracolo del sangue di San Gennaro. Napoli di cose straordinarie ne ha davvero tante da raccontare.

Il 19 settembre a Napoli (e non solo) non è un giorno qualsiasi. È il giorno di San Gennaro, il santo patrono di Napoli, noto e venerato in tutto il globo. Col fiato sospeso occhi puntati sull’altare, verso quella piccola teca contenente il sangue del santo.



Il Miracolo della Liquefazione del sangue di San Gennaro per molti è un “atto di fede e di devozione”, per altri è solo frutto di “pregiudizio”. Comunque sia è una bellissima cerimonia.

Le tre date in cui si verifica il Miracolo di San Gennaro?

Il miracolo di San Gennaro si rinnova tre volte l’anno, per la maggior gloria della città di Napoli e la maggior confusione degli atei.

Le ricorrenze sono il 19 settembre, per la solennità liturgica del santo; il sabato che precede la prima domenica di maggio, in occasione della cerimonia che ricorda la prima traslazione delle reliquie; il 16 dicembre, per l’anniversario dell’eruzione del 1631, bloccata dopo le preghiere al patrono.

Il miracolo di San Gennaro patrono di Napoli

La processione di maggio fu detta anche degli infrascati, per la consuetudine del clero partecipante di proteggersi dal sole coprendosi il capo con corone di fiori. Ne è memoria la corona in argento che sovrasta il tronetto sul quale viene posta la teca con il sangue del Santo, che porta al centro un enorme smeraldo, dono della città, di provenienza centroamericana.

San Gennaro, dal martirio al miracolo del sangue

San Gennaro, patrono di Napoli, fu vescovo di Benevento nel periodo in cui regnava a Roma l’imperatore Diocleziano che perseguitava i cristiani. Nell’anno 305 venne condotto nei pressi del Forum Vulcani (l’attuale Solfatara di Pozzuoli), dove venne decapitato per non aver abiurato la fede cristiana.

La data della sua esecuzione è stata individuata nel 19 settembre; giorno che ha poi assunto un valore simbolico per Napoli e in cui si è deciso di festeggiare il patrono.

Secondo la legenda il sangue del martire, raccolto dopo la sua decapitazione nel 305 d.C., si sarebbe liquefatto per la prima volta nel IV sec. d.C..

Il miracolo è avvenuto in occasione del trasferimento a Napoli delle spoglie del santo dal Santuario si San Gennaro alla Solfatara (Pozzuoli) da parte del vescovo Severo.

Oggi le due ampolle, fissate all’interno di una piccola teca, sono conservate nel Duomo di Napoli. Una è riempita per tre quarti, mentre l’altra è semivuota; parte del suo contenuto fu sottratto da re Carlo III di Borbone che lo portò con sé in Spagna.

Il Duomo, San Gennaro (Napoli)

Come ogni anno Napoli si veste a festa per quella che è sì una celebrazione religiosa, ma anche una ricorrenza dove credenze e superstizione si fondono in attesa del famoso miracolo della liquefazione del sangue.

La festa religiosa prevede una solenne processione in onore di San Gennaro. Tutta la città si mobilita riversandosi nelle strade e nei vicoli per poi raggiungere il Duomo dove ha luogo la liquefazione del sangue del Santo. Secondo la tradizione tanta fortuna se ciò avviene, disgrazie in caso contrario.

La celebrazione in onore di San Gennaro

  • 8.45 avviene l’apertura con le doppie chiavi della cassaforte per estrarre la teca con le ampolle del sangue di San Gennaro;
  • 9.00 c’è la processione con il cardinale e la deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro per portare le ampolle sull’altare;
  • 9.15 c’è l’inizio delle preghiere propiziatorie e l’omelia del Cardinale.

Per anni, quando il miracolo si verificava, venivano sparati ventuno colpi di cannone da Castel dell’Ovo per annunciarlo alla città.

Museo del Tesoro di San Gennaro

Interessante la visita del museo del Tesoro di San Gennaro. Il santo napoletano finito per di tentare, un po’ per fede e tanto per regale convenienza, il santo più ricco del mondo. Re, nobili e principi in sette secoli hanno pensato bene d’ingraziarsi il miracoloso protettore con doni straordinari: ori, gemme, opere d’arte di qualità eccezionale.