Ultima Modifica il 23 Settembre 2023

Tra gli immensi tesori dei Campi Flegrei, i “campi ardenti” alle porte di Napoli, ci sono ben quattro laghi: Lago Fusaro, lago Lucrino, lago Miseno e Lago d’Averno. (I laghi dei Campi Flegrei Ph. Massimiliano del Noce).



I laghi dei Campi Flegrei

Lago del Fusaro

Questo lago costiero dalla forma trapezoidale in origine era un ampio golfo aperto sul mare; la duna sabbiosa che lo separa dal mare si forma a partire dal I secolo d.C.. Ha tre passaggi che assicurano il ricambio delle acque: la Foce Vecchia, scavata dai romani sotto la collinetta di Torregaveta; la Foce Nord, di epoca borbonica e la Foce Centrale, la più recente.

Casina vanvitelliana sul Lago Fusaro

Nell’antichità era identificato con la mitica Acherusia palus, la palude infernale formata dal fiume Acheronte.

Lungo le sue sponde i romani costruirono numerose ville e stabilimenti termali. In età medievale il lago fu utilizzato per la macerazione della canapa e del lino diventando un infusarium (bagnare, o anche inzuppare d’acqua) da cui l’origine del nome.

Nel XVIII secolo l’intera area diventa riserva di caccia e di pesca dei Borbone. Nel 1787 Ferdinando IV fece edificare al centro del lago Fusaro La Casina Vanvitelliana; una palazzina in stile rococò collegato alla terraferma da un ponticello.

Scopri la La Casina Vanvitelliana del lago Fusaro (Bacoli).

Lago di Lucrino

E’ il più piccolo degli specchi d’acqua dei Campi Flegrei. In origine Lucrino era molto più grande ed era separato dal mare da una  lunga e stretta lingua di terra sulla quale scorreva la via Herculanea. La leggendaria strada costruita dall’eroe Ercole.

L’antico tracciato, che partiva dall’odierna Punta dell’Epitaffio fino a Punta Caruso a Pozzuoli, è oggi completamente sommerso per effetto del bradisismo.

Lago Lucrino - Campi Flegrei

Lucrino, in epoca romana, ebbe la duplice funzione di allevamento ittico (sul lato sinistro) e insediamento militare ( nella parte destra).

Il nome Lucrino deriva infatti da lucrum (lucro, guadagno, profitto) per il redditizio allevamenti di pesci e ostriche che intorno all’anno 90 a.C. vi aveva installato il senatore romano Sergio Orata. Sempre in epoca romana, intorno al 37 a.C., il lago Lucrino, e il vicino lago d’Averno, vennero inglobati nella complessa struttura portuale di Portus Julius (oggi sommerso).

A causa del fenomeno del Bradisismo il lago Lucrino per un lungo periodo è stato inghiottito dal mare

A seguito di un’eruzione, avvenuta tra il 29 settembre e il 6 ottobre del 1538, si formò il Monte Nuovo, un evento che cambiò radicalmente il paesaggio; dell’antico insediamento romano non restano che pietre sparse.

Lago Miseno

Passeggiare sulle sue sponde regala emozioni molto particolari, soprattutto al tramonto, quando i colori del cielo si riflettono sul lago. Questo specchio d’acqua, detto anche Maremorto, è un antico cratere vulcanico invaso dall’acqua di mare.

Campi Flegrei Miseno

Il lago deve il suo nome a Miseno, il mitico trombettiere che accompagna Enea ed annega nelle acque sotto lil promontorio di Capo Miseno. Scopri Miseno, la terrazza sul Golfo di Napoli e i Campi Flegrei.

Qui si trovava il porto alle dipendenze dall’antica città di Cuma; mentre in epoca romana divenne sede della classis misenensis, la flotta navale romana che controllava tutto il Mediterraneo occidentale.

Il complesso portuale era composto da un doppio bacino naturale: quello più interno (detto Maremorto per l’aspetto stagnante delle sue acque) dedicato ai cantieri e alla manutenzione navale, nella parte piu esterna il porto vero e proprio. Tra i due cera un ampio passaggio (oggi interrato) con un ponte girevole.

Aneddoti: qui Nerone fece uccidere la madre Agrippina, e qui morì l’imperatore Tiberio di ritorno dalla vicina isola di Capri.

Lago d’Averno

Il lago d’Averno, all’interno di un vulcano spento formatosi circa 4000 anni fa, e sicuramente il più conosciuto dei laghi flegrei.

Per Virgilio era la Porta degli Inferi, dove Enea scese con la Sibilla Cumana per avere “consigli” su dove dirigersi per fondare la nuova patria.

Lago d'Averno, Pozzuoli

Il suo nome deriva dal greco Aornon, luogo senza uccelli. Gli antichi avevano identificato in questo specchio d’acqua ellittico, la porta d’accesso agli Inferi. Si narra che un tempo che le acque del lago esalassero dei particolari gas che impedivano la vita agli uccelli. Leggi anche Lago d’Averno, la porte degli inferi.

In epoca romana, l’Averno era parte integrante del portus Iulius, in onore di Ottaviano Augusto, un grande scalo navale che comprendeva anche il lago Lucrino. I due laghi erano collegati fra di loro da un ingegnoso canale navigabile e da numerosi tunnel interrati che permettevano ai soldati di muoversi indisturbati. Oggi sono separati dallo sperone del Monte delle Ginestre.

Oggi è possibile passeggiare intorno al Lago d’Averno immersi nella natura e alla scoperta di resti archeologici. Il più importante è sicuramente l’antica struttura conosciuta come Tempio di Apollo.