Ultima Modifica il 12 Ottobre 2023
Ci inoltriamo oggi nei Quartieri Spagnoli di Napoli, una delle zone più caratteristiche della nostra città. Un labirinto intricato di strade, vicoli e vicoletti del centro storico della città custode segreti e inciuci antichissimi.
I Quartieri Spagnoli, insieme Forcella e al Rione Sanità, è una delle zone più popolari di Napoli.
Quartieri Spagnoli a Napoli, Origine e Storia
I Quartieri Spagnoli, la zona compresa tra Corso Vittorio Emanuele in alto e Via Toledo in basso, nascono come accampamento delle truppe spagnole a partire dal 1536 su iniziativa di Don Pedro Alvarez de Toledo y Zuniga (vicerè di Napoli dal 1532 al 1553). Nel corso del tempo i Napoletani, armati con la loro perseveranza, trasformeranno la cittadella militare nel cuore della città.
I Quartieri Spagnoli vennero disegnati come un reticolo squadrato e fitto di edifici, sei strade parallele a via Toledo e numerose traverse perpendicolari ad essa. Qui le traverse sono chiamate vichi, la segnaletica stradale spesso è scritta a mano e con frasi che spesso scatenano l’ilarità dei passanti.
Nei quartieri spagnoli sono stati ambientati molti film famosi come Filumena Marturano, Operazione San Gennaro di Dino Risi, e Matrimonio all’italiana di Vittorio De Sica.
Cosa vedere nei Quartieri Spagnoli
I Quartieri Spagnoli di Napoli sono un luogo che non smette di stupire i napoletani stessi, per i suoi colori, per il continuo vociare. Le finestre sempre aperte sembrano quasi invitare i passanti a guardarci dentro.
Recentemente, i vicoli del quartiere si sono colorati dei disegni della Street-art. Parliamo dei tanti Murales che illuminano le mura malconce e le porte delle case dei Quartieri, ce ne sono proprio tanti, da quelli più famosi con protagonisti Maradona e Totò ma anche Nino Taranto, Peppino De Filippo e Sophia Loren. Leggi anche Street art a Napoli, i Quartieri Spagnoli omaggiano Totò e altri grandi artisti.
Passeggiando per questi vicoli è impossibile non notare i celebri bassi napoletani, l’anima popolare di Napoli. Sono tante le piccole attività di artigianato che ruota intorno a mestieri vecchi e nuovi o trattorie dove si possono gustare specialità napoletane in ambienti molto semplici.
Altro posto dove rilassarsi e trovare prodotti davvero particolari è il mercato alimentare del Rione Pignasecca, altro luogo tipico da visitare assolutamente.
L‘origine spagnola dei Quartieri vive ancora nel nome di molte strade come via della Trinità degli Spagnoli su cui si trova la chiesa omonima dedicata dagli Spagnoli a Santa Maria del Pilar. O ancora nei resti di antichi complessi conventuali oggi destinati ad altri usi. Uno di questi è il convento Trinità delle Monache che nel 1806 diventò l’Ospedale militare di Napoli.
Alcune chiese sono addirittura diventate meta di pellegrinaggio. In Vico Tre Re a Toledo c’è un piccolo santuario, dedicato a Santa Maria Francesca delle cinque piaghe, prima santa napoletana della Chiesa e Compatrona di Napoli. Qui si recano numerosi fedeli, soprattutto giovani coppie che affidano alla speranza e alla fede la possibilità di procreare.
Come arrivare ai Quartieri Spagnoli?
Sono diverse le “porte” che permettono l’ingresso ai Quartieri Spagnoli. L’ingresso turistico più “pratico” è quello di fronte l’uscita della metropolitana di Toledo. Basta seguire i panni stesi e penzolanti dai fili agganciati alle finestre e ai balconcini.
In metro: Metropolitana Linea 2 fermata di Montesanto, oppure Metropolitana dell’Arte (linea 1) fermata Toledo.