Ultima Modifica il 8 Dicembre 2024
La Galleria Umberto I, a pochi passi dalla trafficata Piazza Trieste e Trento, è uno degli esempi più belli di architettura del XIX secolo.
Con i suoi quattro ingressi, la galleria è utilizzata come elemento di collegamento tra il borbonico Teatro San Carlo e la spagnola via Toledo. È dedicata a Umberto I, re d’Italia in ricordo della sua generosa presenza durante l’epidemia di colera del 1884.
Nasce pochi anni dopo della più piccola e accogliente Galleria Principe di Napoli, costruita tra il 1870 e il 1883, nell’area compresa tra il Museo Nazionale e piazza Bellini.
Galleria Umberto I: un pò di storia
La sua costruzione, decisa dopo la grave epidemia di colera del 1884, rientra nel programma di Risanamento urbanistico di Napoli realizzato a partire dal 1885 e promosso da sindaco Nicola Amore. Un grande intervento che mutò radicalmente il volto della maggior parte dei quartieri storici della città.
La galleria Umberto I prese il posto di vecchi e malsani edifici del Rione Santa Brigida. Un groviglio di strade e vicoli che da via Toledo sboccavano di fronte a Castel Nuovo. Furono risparmiate dalla distruzione la chiesa di San Ferdinando, da cui prende il nome il quartiere, e la chiesa di Santa Brigida, ultimo ricordo dell’ antico rione.
La sistemazione dell’area è affidata all‘ingegnere Emanuele Rocco. Il suo progetto presenta quattro bracci coperti da una vasta superficie vetrata, con elementi in ferro a vista, all’incrocio dei quali si innalza l’imponente cupola di ferro e vetro, ideata dall’ingegner Paolo Boubée.
Il risultato è una struttura complessa ed originale in stile Liberty dalle dimensioni maestose: lunghezza massima 147 metri, larghezza 15, altezza 34 e mezzo, il vertice della cupola è a 57 metri.
Sotto diversi aspetti ricorda la famosa Galleria Vittorio Emanuele II di Milano, che era stata aperta con grande successo nel 1875. Ma se la galleria milanese è più lunga, la struttura della copertura di quella napoletana ha un altezza maggiore.
La sua costruita, avvenuta in soli tre anni tra il 1887 e il 1890, viene ufficialmente inaugurata il 10 Novembre 1892, per mano del sindaco Nicola Amore e ben presto divenne uno dei simboli della città di Napoli.
In poco tempo nella Galleria si concentrarono botteghe, studi professionali, redazioni di giornali, uffici e atelier di moda fino a diventare uno dei luoghi dove accadevano i piccoli e grandi eventi della città di Napoli.
Gli interni della Galleria
Sono 4 gli ingressi, uno per ogni braccio, di questa maestosa galleria: Toledo, Santa Brigida, San Carlo e Vico Rotto San Carlo.
Quello principale si apre proprio difronte il Teatro San Carlo, con un porticato leggermente arcuato, che forma un piccolo slargo. La facciata, dominata da un’esedra colonnata, è un esempio di raffinata architettura. Le finestre a serliana e bifore, che si susseguono sui due piani, creano un ritmo elegante, mentre i due imponenti archi laterali conducono direttamente al cuore della Galleria e dell’ambulacro.
Quando si entra, lo sguardo viene immediatamente catturato dall’incredibile cupola di ferro e vetro che svetta a 56 metri d’altezza. Un capolavoro di Paolo Boubée, che prese spunto non solo dalla Galleria di Milano ma anche dai passaggi coperti di Parigi.
L’interno è un trionfo di stucchi e decori Liberty, contraddistinti dall’eleganza dello stile Neorinascimentale. Un tema ricorrente è il ciclo delle Quattro Stagioni con le sue simbologie: l’Inverno, la Primavera, l’Estate, l’Autunno.
La struttura della Galleria è cruciforme, con quattro bracci ortogonali che si incrociano al di sotto della grande cupola e un bellissimo pavimento policromo.
Lungo i bracci si affacciano vari palazzi dalle facciate decorate in stile liberty. Bellissime le lunette poste al di sopra degli archi di ingresso della galleria (dal lato interno) con stucchi di vario tema.
Sul tamburo della cupola c’è la Stella di Davide, a sottolineare che la Galleria è sede storica della Loggia Massonica del Grande Oriente d’Italia. Se la vista verso l’alto è spettacolare, i pavimenti di marmo non sono da meno. Nel centro della Galleria troverete una bussola con i punti cardinali circondata da raffigurazioni dei segni zodiacali.
La Galleria Umberto I oggi
Oggi la Galleria Umberto I è ancora il fulcro di una delle zone commerciali più frequentate di Napoli.
Fin dall’inizio la Galleria è stata dedicata allo shopping, alla passeggiata in attesa di entrare al Teatro San Carlo e alla pausa golosa. Tra una vetrina e l’altra ci si può fermare alla pasticceria Mary. La sua ricca vetrina di dolci non lascia indifferenti nemmeno i meno golosi.
Ogni anno – nel periodo natalizio – viene installato un albero dei desideri sul quale grandi e piccini attaccano messaggi di buon auspicio e di richieste a Babbo Natale. Praticamente sono il solo ornamento dell’albero.
L’interno degli edifici ha recentemente subito un intervento di restauro che ha riportato all’aspetto originario le molte sculture decorative, gli imponenti busti e le caratteristiche decorazioni liberty. Al secondo piano della facciata principale c’è il museo del corallo.
Nella Galleria non ci sono solo locali per il commercio.
A pochi passi dall’ingresso di via Santa Brigida c’è l’entrata al sottostante Salone Margherita che ospitò il primo Cafè chantant aperto in Italia (1890).
Come arrivare – Metropolitana lina 1 (fermata Toledo); Autobus linea R2 (fermato San Carlo).